Ricominciamo con entusiasmo
- Giorgia Bovo
- 26 set 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Un nuovo anno educativo e scolastico sta per prendere avvio, ma non è come tutti gli altri inizi.Questo è un momento molto atteso da tutti; i bambini sono rimasti a casa per veramente tanti mesi, e i servizi per l'infanzia e le scuole sono rimaste chiuse. C'è un gran desiderio di ritrovarsi, di ricondividere emozioni, pensieri, stati d'animo: questo è un inizio davvero speciale!!
Quando incontro i genitori, vorrebbero esprimere tutti i loro bisogni in un solo momento. Vorrebbero conforto, supporto, comprensione o anche solamente raccontare cosa è stato per loro questo periodo dove hanno dovuto conciliare preoccupazioni, difficoltà, e fatiche nella gestione del proprio lavoro da casa e l'occupazione dei figli, nel districarsi tra smart working e didattica on-line.Le educatrici dei nidi c'erano, le insegnanti anche...ma....qualcosa è mancato...il filo di una continuità relazionale ed esperenziale con i bambini e le loro famiglie, o tra ragazzi si è mantenuto per la maggior parte delle istituzioni scolastiche,ma il contatto e il giocare insieme tra bambini, il rapporto tra l'insegnante e il bambino, che nel mondo dell'infanzia non è fatto di sole parole, ma anche di carezze, abbracci, e tanto altro, l'empatia, l'ascolto quotidiano e il continuo confronto che si poteva trovare davanti alle porte dei nidi e delle scuole al mattino o al pomeriggio,forse non a tutti è arrivato.
E' come se tutto d'un tratto fosse sparito il nostro "corpo",eppure abbiamo potuto riflettere sul fatto che la relazione, per la quale tanto fondamentale ci è sempre apparso il corpo, va persino oltre ad esso. Questo non toglie l'importanza del corpo, ma ci dice che i legami e le relazioni possono essere più forti, perchè resistono alla distanza e all'assenza. Allora questo mi ricorda quanto fondamentale è la qualità della relazione, con i bambini e altrettanto con le loro famiglie.
In punta dei piedi siamo entrati nelle cose dei bambini e delle loro famiglie, accorgendoci di quante storie differenti esistono che costituiscono la realtà di ognuno di loro; e quindi è necessario che ora ci ricordiamo quanto è importante conoscere ciascun bambino/a, studente e la storia che porta con sè.
L'empatia poi come l'ascolto,quanto li abbiamo sperimentati durante questo periodo?!La potenzialità dell'ascolto e il saper ascoltare le situazioni prima ancora delle persone è qualcosa che nel gruppo educativo e degli insegnanti deve essere incorporato sempre, perchè serve in qualsiasi momento del loro lavoro: è alla base della relazione educativa, di quella competenza a piegarsi a 45°, che secondo Luigina Mortari, è caratteristica essenziale della cura.
Sicuramente abbiamo compreso cosa significa non rendere tutti uguali, ma a far coesistere le differenze e a dare un nome a qull'aspetto chiamato inclusione che ci permette di apprezzarci per quello che ognuno di noi può fare e mettere di sè stesso. Tutto questo lo abbiamo fatto con il massimo rispetto l'uno/a per l'altro/a, per fare in modo che tutti potessero partecipare.
Molte istituzioni scolastiche e soprattutto il mondo dell'infanzia con i nidi si sono messi a dialogare, aprendo tavoli di confronto per scambiarsi idee su come stavano gestendo la situazione e su come riorganizzarsi per le riaperture o semplicemente su cosa fare per non far sentire abbandonate le famiglie.
Tutto questo, oltre a tanto altro crea la qualità della"relazione",che si alimenta grazie alla parola e ai linguaggi immediati del corpo ma che prevede tutta questa serie di condizioni che abbiamo sperimentato e rende la scuola quel luogo di ricerca dove si compie un lungo e complesso cammino per diventare sè stessi, cittadini del mondo consapevoli e responsabili.
Oggi, possiamo quindi ripartire da qui, riorganizzandoci cercando nuovi equilibri: nuovi ritmi e spazi personali, di studio e di lavoro. Riprendiamo in mano quello che prima era dato per scontato:la relazione tra docente e alunno, tra educatrice e bambino, è fatta principalmente di con-tatti preziosi:sguardi attenti e sorrisi ricchi di significato che sostengono motivazione e autoefficacia.Fontamenti sui quali far crescere una nuova modalità di fare scuola, cercando di recuperare quella vicinaza tra crpi che tanto è mancata in questo lungo periodo.
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